E’ senza precedenti la fusione dei ghiacci artici che si sta verificando in queste settimane, soprattutto davanti alle coste della Siberia. E’ già sostanzialmente sgombro dai ghiacci il Passaggio a Nord Est, conosciuto anche come Rotta del Mare del Nord: lo schizzo del tracciato è qui sotto. Si tratta della via più breve per navigare da San Pietroburgo a Vladivostok.
Fino a pochissimi anni fa, le navi percorrevano solo sporadicamente il Passaggio a Nord Est: il più delle volte risultava impraticabile anche d’estate a causa dei ghiacci, e anche ultimamente bisognava aspettare fino all’agosto inoltrato. Siamo al 17 luglio, la fusione stagionale dei ghiacci artici prosegue fino alla metà di settembre. Talvolta finisce anche più tardi.
In questo periodo dell’anno non c’è mai stato così poco ghiaccio nell’Artico: neanche nel 2012, l’anno in cui si verificò la fusione più massiccia da quanto esistono registrazioni satellitari.
La situazione sembra addirittura peggiore della “nuova normalità” delineatasi nell’Artico nell’ultimo decennio. Il climatologo Zack Labe ha riassunto tutto su Twitter con un grafico. Nostra come l’estensione attuale dei ghiacci artici è pari a quella che negli Anni 80 – quarant’anni fa – veniva toccata solo alla fine della fusione estiva.
#Arctic sea ice extent has now approached what used to be the average annual minimum in the 1980s… The "melt season" typically ends in early September.
[Data from JAXA – small differences will exist between different data sets] pic.twitter.com/SbYmuEOqEO
— Zack Labe (@ZLabe) July 15, 2020
Il grafico qui sotto, del NSIDC statunitense (National Snow and Ice Data Center), consente di confrontare l’attuale fusione dei ghiacci artici (linea azzurra) con quella record del 2012 (linea rossa) e con la situazione normale nel periodo 1980-2010 (area grigia). L’immagine è aggiornata a mercoledì 15 luglio, ultima data per la quale quale sono disponibili i dati.
E, attenzione: il grafico non si riferisce alla banchisa compatta ed ininterrotta. Mostra invece l’area dell’oceano sulla quale è presente almeno il 15% di ghiaccio. Con il medesimo criterio è costruita la mappa del NSDIC (qui sotto), anch’essa aggiornata al 15 luglio, che mostra dove si trovano i ghiacci. La linea gialla rappresenta la situazione media normale per questo periodo dell’anno nel 1980-2010.
Questa anomala fusione dei ghiacci artici testimonia che il clima è sempre più caldo. Non è un guaio solo per i trichechi e gli orsi polari, ma anche per noi. L’Artico è una sorta di condizionatore d’aria per l’emisfero Nord del pianeta. Se smette di funzionare, ripararlo è veramente difficile.